Politica
24 Settembre 2020
Niente più parcheggio multipiano ed edilizia popolare, ma il costo dell'operazione rimane lo stesso. Dubbi e perplessità dall'opposizione

Piano periferie, cambio di rotta: dal cemento al verde

di Redazione | 3 min

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Torna a riunirsi la terza commissione presieduta da Francesco Carità (Ferrara Cambia) per discutere degli “affitti in seguito all’emergenza sanitaria” ma anche della “rimodulazione del piano periferie”. Si torna soprattutto a parlare di ex-Mof, di parcheggio multipiano e di Parco Sud per il quale si tenterà una nuova permuta.

L’assessore Andrea Maggi, competente per l’urbanistica, espone un piano completamente cambiato rispetto a quello previsto dalla precedente amministrazione. Non ci sarà più il parcheggio multipiano, principale motivo di discordia, ma sono state abolite anche le edificazioni di edilizia popolare. “In questo modo – dice Maggi – verrà diminuita del 97% la cubatura prevista e le costruzioni, da 180.000 metri cubi, passano a 6.000”. Un cambio di rotta evidente anche dai disegni mostrati dall’architetto Magnani per “un parcheggio che vedrà il verde come motivo dominante”.

In realtà i piani non sono ancora definitivi, ma è chiara la strada tracciata che porta all’idea di mantenere l’attuale distesa i auto, con una capienza di 500 posti, inserendo però elementi arborei e acquatici per mitigare l’impatto visivo e ambientale. Il costo dell’operazione rimarrebbe comunque di 5.000.000 di euro e impedirebbe il completamento della permuta, avviata dalla precedente amministrazione, con il demanio. Si trattava di uno scambio tra l’area a ridosso della Darsena dell’attuale parcheggio e la zona nella quale da un paio di decenni si prevede la realizzazione del parco sud (180 ettari).

È curiosa di “capire i dettagli dei costi” Roberta Fusari (Azione Civica) dato che rimangono invariati nonostante una diminuzione più che notevole degli edifici da costruire oltre a non trovarsi d’accordo sulla “scelta di lasciare 180 ettari di parco sud in mano al demanio”.

L’ipotesi era che il Ministero dell’Interno potesse spostare nella zona permutata una caserma per spostare quelle che ancora insistono su corso Ercole I d’Este. Ma Maggi dice ai “cittadini di non temere” perché “ci attiveremo per valutare la possibilità di procedimenti alternativi di permuta per la stessa area o individueremo nuove aree da adibire a bosco”.

Scettico per il Pd anche Francesco Colaiacovo che mette in discussione ma accetta la scelta politica di questo cambio. Ciò che non accetta è la modalità tant’è che propone anche un question time per il prossimo consiglio comunale nel quale si dice preoccupato “che a tutt’oggi non c’è traccia di alcuna attività di urbanistica partecipata, non sono note attività di ascolto di cittadini, di categorie professionali o economiche, né tanto meno c’è stata alcuna convocazione della III commissione consiliare per audizioni o approfondimenti di nessun tipo”.

Nel Consiglio comunale del 30 giugno, in cui si sospendeva il piano periferie, sindaco e assessore “si impegnavano a coinvolgere la città per condividere soluzioni progettuali diverse”. Non ci sta la leghista Francesca Savini che spiega di aver avuto numerosi contatti con la cittadinanza per parlare di questo piano ma, le fanno notare dall’opposizione, non c’è stato alcun momento istituzionale in cui farlo. A questa mancanza verrà posto rimedio, a quanto pare, nei sette giorni che ci separano dal giorno del prossimo consiglio comunale, il 30 settembre.

Nella prima parte della commissione sono invece presenti anche le sigle sindacali che esprimo la loro “grande preoccupazione, già da aprile, per l’affitto degli studenti” e per quello che definiscono letteralmente il “fuggi fuggi di aprile”. Un problema che si ripercuote anche su questi mesi con un calo del “45-50% di contratti in meno in questo mese di settembre”. Percentuale che aumenta “negli alloggi Acer destinati a studenti con una percentuale di circa il 60% in meno”. Le lezioni a distanza, che però paiono riguardare principalmente gli studenti dal secondo anno in poi, non aiutano i locatori e così viene richiesto, “ove possibile, di fare lezioni in presenza così da aiutarli”.

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